Lo stato

La Repubblica Islamica dell’Iran è una repubblica presidenziale dove il Presidente della Repubblica, che ricopre anche la carica di presidente del Consiglio dei ministri, viene eletto direttamente dagli aventi diritto al voto (uomini e donne che hanno compiuto i 15 anni) e dura in carica quattro anni. Secondo la Costituzione Iraniana, la Guida Suprema della Repubblica Islamica è nominato dal Consiglio dei Saggi ed è a vita. La Guida Suprema del Paese è al di sopra dei tre poteri dello Stato, vigila sul suo funzionamento e ne determina l’orientamento. La Guida Suprema del Paese, inoltre, è comandante delle Forze armate.
La Costituzione Iraniana prevede la netta distinzione tra i tre poteri dello Stato: a capo del potere esecutivo c’è appunto il Presidente della Repubblica. Il potere legislativo spetta al Parlamento Iraniano, che è monocamerale, con 290 parlamentari eletti con il sistema maggioritario secco a doppio turno. Il sistema giudiziario funziona sostanzialmente in base ai principi della legge islamica (Shari’a) ed è indipendente dagli altri due poteri dello Stato.
Tra le altre istituzioni, da ricordare il Consiglio dei Guardiani, che vaglia la compatibilità delle leggi approvate dal Parlamento con la Costituzione e con la Shari’a, e il Consiglio del Discernimento i cui membri sono nominati dalla Guida Suprema. Questo Consiglio è chiamato a risanare le divergenze tra il Parlamento e il Consiglio dei Guardiani, e traccia le linee generali delle politiche dello Stato in base alle indicazioni della Guida Suprema.
L’attuale (1999) presidente della Repubblica Islamica è Seyed Mohammad Khatami, eletto nel 1997 a larghissima maggioranza. Khatami è un membro del clero sciita che ha speso la sua vita tra le ricerche filosofiche e le scuole religiose ad altissimo livello. Da anni è titolare della cattedra di filosofia all’Università di Tehran e autore di numerosi saggi e libri, uno dei quali “Religione, libertà e democrazia”, pubblicato in Italia nel 1999 (edizioni Laterza), è il primo a essere stato tradotto in un paese europeo.
L’attuale (1999) Guida Suprema della Repubblica Islamica dell’Iran è l’ayatollah Ali Khamenei, già Presidente deIla Repubblica, nominato Guida suprema del Paese dopo la scomparsa dell’ayatollah Ruhollah Khomeini, cui è succeduto.

La bandiera Iraniana
La bandiera della Repubblica Islamica dell’Iran presenta i colori verde, e rosso, posti su tre bande orizzontali. L’arte iraniana della calligrafia il vessillo nazionale con le parole di Allah-o-Akbar (Dio è grande) lungo i bordi centrali delle fasce verde e rossa, e Allah al centro della banda bianca.

La Religione
La religione dell’Iran è l’Islam di rito sciita, che professa la fede nei 12 Imam (Ja’Fari). Islam è parola araba che indica la “sottomissione” alla volontà di Dio (Allah), e dà il nome alla religione monoteista nel VII secolo d.C. con il profeta Maometto. I seguaci dell’Islam sono chiamati musulmani. Dio, dopo aver creato il mondo, ha inviato sulla terra i suoi profeti, i Mosè e Gesù, per guidare l’uomo a fino all’arrivo di Maometto che ha rilevato la parola perfetta di Dio.

 

I Luoghi di pellegrinaggio
Il vasto territorio Iraniano ospita numerosi luoghi di culto e di pellegrinaggio, e non tutti sono islamici. I più importanti mausolei islamici, che ogni anno vedono confluire milioni di pellegrini Iraniani e stranieri, sono situati a Mashhad, Qom, Shiraz e Tehran. Il santuario dell’Imam Reza, ottavo Imam degli sciiti, è a Mashhad; il santuario di Hazrat?e Ma’Sumeh, la sorella dell’Imam Reza, a Qom; il santuario di Ahmad Ibn?e Musa detto Shah?e Cheraq, (chiamato anche la Moschea degli Specchi), il fratello dell’Imam Reza, a Shiraz; il mausoleo dell’Imam Khomeini, il fondatore della Repubblica Islamica dell’Iran, vicino al cimitero di Behesht-e-Zahra
alla periferia di Tehran.
Tra i luoghi di culto non Islamici, alcuni sono particolarmente antichi, come i templi del fuoco zoroastriani nei pressi di Yazd e Kerman, e alcune chiese, nelle province di Esfahan e dell’Azarbaijan.

Le minoranze religiose

Ebrei
In Iran vi è una popolazione di 35mila ebrei, di cui la maggior parte è composta da membri attivi. Essi hanno 10 centri di istruzione propri, 3 sinagoghe, nonché propri ospedali, scuole e case per anziani. Parlano l’arami che è la lingua Persiana nella sua forma precedente all’avvento dell’Islam. La Presenza di ebrei in Iran risale a 2835 anni fa. Gli ebrei iraniani hanno un rappresentante in Parlamento.

Cristiani
Attualmente sono più di 100mila i residenti in Iran. Hanno due rappresentanti in Parlamento dove godono degli stessi diritti di esercizio della carica di tutti gli altri membri. La comunità cristiana in Iran è composta da armeni e assiri. Gli armeni hanno più di 30 centri di istruzione con circa 14Mila allievi Pubblicano un giornale quotidiano in lingua armena da più di 60 anni, Hanno 50 chiese attive per la loro professione di fede.
La loro presenza in Iran risale a tremila anni fa. Gli assiri vivono in 11 regioni. Agli assiri appartiene la più antica chiesa del mondo che risale al 1 secolo dell’era cristiana.
Le lezioni di istruzione religiosa nelle scuole di queste minoranze si basano sui principi delle loro religioni.

I diritti delle minoranze religiose in Iran
Nell’Islam i diritti delle minoranze sono considerati con particolare attenzione. Nella Costituzione Iraniana esistono al riguardo due articoli, uno dei quali si riferisce
alle minoranze religiose ufficialmente riconosciute e l’altro in generale a tutti coloro che non sono musulmani.
Articolo 13:
Gli zoroastriani, gli ebrei, i cristiani sono le sole minoranze religiose riconosciute. Essi sono liberi, nei limiti fissati dalla legge, di svolgere le proprie cerimonie religiose. Nei contratti giuridici privati e nell’insegnamento religioso sono liberi di operare secondo le proprie norme.
Articolo 14:
Secondo la prescrizione del versetto coranico “Dio non vi proibisce di trattare con giustizia coloro che non hanno combattuto contro la vostra religione e non vi hanno cacciato dalle vostre case. Iddio ama la gente giusta. Il governo della Repubblica Islamica tratta tutti con bontà e giustizia nel rispetto dei loro diritti umani. Questo principio è valido verso coloro che non attentino all’Islam e alla Repubblica Islamica.